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Autore Discussione: [ENDURO] INTERVISTA A MANUEL NEVONI MENTAL COACH E PERSONAL TRAINER  (Letto 10170 volte)
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« inserita:: 08 Gennaio 2015, 16:33:06 »



Abbiamo intervistato Manuel Nevoni Personal Trainer e Mental coach che stà lavorando con molti enduristi.

L'attività dei "Mental Coach" è quasi sempre svolta nell'ombra e molte vittorie, sportive e non che avvengono nel mondo, sono sempre più spesso "merito" della consulenza che questi professionisti svolgono.

Abbiamo deciso così di intervistare Manuel Nevoni con una serie di domande "botta e risposta" per chiarirsi meglio le idee sull'argomento.

-Manuel Nevoni che cos’è il Mental Coaching e perché oggi è molto diffuso?

Il mental coaching è un'attività professionale volta al miglioramento delle performance e al raggiungimento degli obiettivi personali, qualsiasi essi siano. E’ diffuso perché sempre più persone sentono il bisogno di migliorare se stessi e scoprire le loro massime capacità, dall’amatore al professionista.

-Qual'è la prima domanda che poni a tutti la prima volta?

Quali sono i tuoi obiettivi?

-Questa disciplina è riconosciuta dalle federazioni sportive?

Certamente, è riconosciuta dal Coni e quindi immagino anche da ogni altra federazione sportiva. Ma aldilà di questo sono un libero professionista e posso lavorare con atleti di qualsiasi sport e federazione.

-Il mental coaching è adatto solo per atleti professionisti?

No, è adatto a tutti. Per chiunque vuol migliorare se stesso e fare un passo avanti, che sia un amatore di alto livello, professionista o un principiante non ci sono differenze.

-Quale ruolo svolge il Mental Coaching oggi nello sport italiano?

E’ sempre più presente nei vari sport anche se in alcuni è molto noto ed in altri meno. Molti sportivi non sono a conoscenza del Mental Coaching, principale motivo per cui in alcuni ambienti è poco diffuso.

-Un personal trainer può essere anche Mental Coach?

Io lo sono perché ho abbinato insieme queste passioni e percorso di studi ma fondamentalmente sono due professioni completamente diverse, anche se hanno dei punti in comune molto importanti e la conoscenza di uno aiuta anche l’altro campo.

-Che costi comporta avere un Mental Coach?

Dipende, alcuni Mental Coach sono onesti nel prezzo altri un po’ meno. Per quanto mi riguarda lavoro principalmente via Skype (per cui la distanza non è un problema) ed il costo è in relazione al periodo di collaborazione, sicuramente diversi mesi di lavoro non costano di più di un silenziatore nuovo!

-Qual è il primo passo/consiglio che deve fare/seguire una persona che ha perso lo stimolo di allenamento e ha una visione pessimistica dei risultati dei suoi allenamenti?

Ri-iniziare a divertirsi. Quindi fare tutto ciò che ci porterà in quella direzione. Quando ci divertiamo vien tutto più facile, e questa è la base per migliorare e ottener buoni risultati.

-Qual è la cosa che deve sempre dire a se stesso nel suo dialogo interno un atleta?

Se voglio, posso!

-La musica svolge un ruolo importante nella motivazione oggi?

Sicuramente può aver un ruolo nella motivazione momentanea ma la vera motivazione è quella che nasce e rimane sempre presente in noi stessi non solo quando ascoltiamo la canzone che ci gasa.

-E’ possibile aumentare le qualità dei processi mentali di tutti, o ci sono limiti che non si possono superare?

Io parto dal presupposto che non ci sono limiti, non c’è niente che ci dimostra il contrario. Quindi tutto dipende da noi, da quanto vogliamo e siamo disposti a spingerci oltre.

-Tre consigli assolutamente fondamentali per auto disciplinarsi?

1) Aver degli obiettivi 2) Saper come raggiungerli 3) Lavorare per raggiungerli e crederci pienamente!

- Puoi dirci chi è Manuel Nevoni e perchè ha scelto la strada del mental coach?

Sono un ragazzo di 26 anni, amante e praticante di sport a due ruote (enduro, motocross, ciclismo), laureando in Scienze motorie e da alcuni anni Personal trainer e Mental Coach di sportivi professionisti e non solo. Ho iniziato seguendo Nicolò Mori nel 2012 e da allora ho collaborato e collaboro tutt’ora con molti enduristi del mondiale, alcuni come mental coach altri come personal trainer ma la maggior parte con entrambe le attività.



Alcuni dei nomi più noti sono Nicolò Mori, Deny Philippaerts, Davide Soreca, Edoardo D’Ambrosio, Jessica Gardiner.



Mi differenzio dagli altri mental coach perchè ho un approccio diverso con il mio lavoro: do molta importanza alla pratica e alla tecnica, motivo per cui mi piace molto seguire gli allenamenti in moto.

Ho scelto la strada del Mental Coach perché da anni avevo questa passione (oltre a diventare personal trainer): son sempre stato cosciente dell’importanza della nostra testa e notavo tutto ciò su me stesso, vedevo che questa non era una figura molto conosciuta ma credevo fortemente nella sua validità, così un giorno decisi di approfondire questo argomento ed iniziai a studiarlo.

Ringraziamo Manuel Nevoni per la sua disponibilità e per aver spiegato con poche parole tantissimi concetti importanti che nessuno di noi dovrebbe mai trascurare, non solo nello sport ma nella vita di tutti i giorni.


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