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Autore Discussione: [ALLLENAMENTO DELLA MENTE] MANUEL NEVONI LE PAURE NASCOSTE  (Letto 21439 volte)
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« inserita:: 01 Marzo 2017, 07:51:59 »

FONTE: MOTOCICLISMO.IT

ALLENAMENTO DELLA MENTE

Recentemente vi abbiamo parlato dell’importanza del “fattore testa” nella guida della moto. Il mental coach Manuel Nevoni ci ha spiegato che un allenamento della mente ben fatto permette di tirare fuori il proprio potenziale, migliorare la performance, vincere le paure. E proprio del… peso della paura parliamo oggi, di quanto i timori (fondati o meno, subiti o vinti) facciano la differenza tra tra diventare bravi e meno bravi. Ma cosa si intende per paura? Come la si riconosce? Come la si supera? Ecco qualche risposta, sempre dall’esperienza di Manuel Nevoni.

Le paure nascoste Vincere la paura di… avere paura

Come ben sappiamo le “paure” incidono moltissimo, negativamente, sullo svolgimento di qualsiasi compito. Si tratta di un istinto necessario per la nostra sicurezza, ma spesso è anche un limite alle nostre capacità. E, sportivamente parlando, può fare la differenza tra diventare bravi e meno bravi. Basti pensare a chi inizia ad andare in moto ed è timoroso e chi invece è molto più tranquillo: è inevitabile che quest’ultimo, avendo minor paura, avrà più sicurezza di sé e riuscirà così ad imparare la tecnica più velocemente, prendendo prima la confidenza col mezzo. E poi, per “paura” cosa intendiamo esattamente? Sono molte le sensazioni che inducono paura, alcune delle quali molto diverse dalle altre. Non significa necessariamente aver la sensazione di farsela addosso. Siamo abituati a legare la paura con qualche azione pericolosa come fare un doppio salto di 30 metri. Ma è ben altro anche. Se ad esempio prendessi dei crossisti, appena usciti dalla pista e chiedessi ad ognuno di loro: “Hai mai avuto paura mentre giravi?'' sicuramente 8-9 su 10 mi risponderebbero “No”. Allora potrei chiedere: “Perché allora non hai scrubbato? Perché facendo la curva non hai toccato il manubrio in terra?”. La risposta potrebbe essere: “Perché non mi riesce”, giustamente è così, sì, ma se qualcosa non riesce è anche perché c’è la paura di provare, la paura di buttarsi, la paura di sbagliare.
 
Tutto ciò è fondamentalmente legato alla paura di cadere, che è la principale che noi motociclisti possiamo avvertire. Se potessimo guidare la moto in un mondo virtuale, in un videogioco dove se cadi non ti fai male, beh anche io scrubberei come Tim Gajser. I limiti della nostra guida sono anche conseguenza di tante paure che non ci permettono di migliorare la tecnica e di fare un upgrade. Se vogliamo migliorare dobbiamo esser consapevoli che c’è sempre qualche ostacolo da superare, quelle paure a cui non facciamo caso ma che invece sono ben consolidate, limitanti come un freno a mano. Prima di preoccuparvi di superare paure molto grandi, preoccupatevi di passare quelle più piccole, le più nascoste, che altrimenti vi rimarranno sempre. Una volta chiesi ad un pilota perché faceva un tratto bucato a gas mezzo aperto quando tanti altri lo facevano full gas e lui mi rispose che, nonostante ci girasse da anni, non lo sapeva nemmeno lui, forse gli andava bene così, ma poi ci ripensò e mi rispose che, semplicemente, aveva “paura” a farlo più forte. In realtà non aveva paura ma credeva di aver paura perché quel tratto lo aveva sempre fatto così. Aveva “paura di aver paura”. Ma tutto questo solo dopo avergli posto la domanda precedente, altrimenti non avrebbe mai pensato che durante quel tratto, dentro di sé, vivesse una paura.
 
Questo è molto probabile che accada anche a voi. Pensateci bene: quante paure avete dentro durante salti, curve, tra sassi o fango? La buona notizia è che con la volontà possiamo superare tutto ciò. Il primo passo consiste nel riconoscere queste paure. Quali sono? Il secondo passo è essere consapevoli della possibilità di superarle. Perché non dovresti farcela? Il terzo passo consiste nel capire come superarle (nel caso di un gesto tecnico, cosa dovete fare tecnicamente parlando?) e visualizzare se stessi durante l'azione. Il quarto passo è allacciarsi il casco e dare gas!
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