FONTE: MOTO.ITDakar 2015, Tappa 6. Helder Rodrigues (Honda) vince nelle moto, Nasser Al-Attiyah (Mini) tra le auto
La tappa del 9 gennaio prevede 688 km, con la speciale di 318 km cronometrati divisi in due tratti, separati da un breve trasferimento su asfalto. Una tappa completa, con una navigazione difficile
La tappa del 9 gennaio prevede 688 km, con la speciale di 318 km cronometrati divisi in due tratti, separati da un breve trasferimento su asfalto. Una tappa completa, con una navigazione a tratti difficile.
Si parte con un trasferimento di 322 km dal bivacco di Antofagasta affacciato sul Pacifico. I piloti guidano lungo la costa cilena per 200 km e raggiungeranno la cittàdi Tocopilla.
Le auto e le moto affrontano una speciale di 277 km, mentre le moto e i quad corrono su piste più tortuose, lente, ma per una percorrenza totale superiore (pari a 318 km).
Il percorso si sposta poi nell’entroterra e tocca la desertica Pampa del Tamarugal, con la prova speciale che attraversa il fiume Loa, il più lungo corso d'acqua del Cile.
La prima parte della speciale è molto tecnica, con piste e sentieri tortuosi, inframezzati da un tratto di una trentina di km su asfalto non conteggiato nel tempo della prova.
A metà prova il percorso torna a toccare la costa dell'oceano con tratti aperti, sabbia e dune. La navigazione sale in quota e sfiora l’area di Iquique, dove sarà allestito il podio di fine tappa.
Marc Coma (KTM) ha vinto la tappa numero 5 e ha il compito di aprire le danze oggi, 9 gennaio. La sua sfida si rinnova con Joan Barreda (Honda), che non gli lascerà la strada libera per una eventuale fuga. Pablo Quintanilla è il terzo incomodo: è infatti giunto sul podio nelle ultime due tappe.
Jordi Viladoms (KTM) è quinto nella classifica generale, ma deve proteggersi dagli attacchi di Ruben Faria, Matthias Walkner, Tobby Price, Stefan Svitko, Helder Rodrigues e Alain Duclos che hanno meno di 8 minuti di distacco da Viladoms.
Pablo Quintanilla alla prima sosta intermedia lamenta una copiosa perdita di benzina dalla moto, ma non accusa ritardi. Anzi riparte a ridosso di Coma e Barreda per la seconda parte della speciale.
Toby Price è in gran forma e fa registrare tempi simili a quelli dei due top rider. L'australiano ha già superato Matthias Walkner, Javier Pizzolito, Jordi Viladoms e Alain Duclos.
Dopo 130 km di corsa Coma e Barreda fanno un errore di navigazione, ma rimediamo presto e non perdono troppo tempo.
Dopo due ore di speciale, Joan Barreda raggiunge Marc Coma, recuperando così due minuti che aumentano il divario in classifica. Coma e Barreda viaggiano quindi insieme, curandosi a (breve) distanza.
Helder Rodrigues (Honda) è decisamente il pilota più in palla della giornata e ottiene il miglior tempo nella prima metà della speciale odierna.
Pablo Quintanilla (KTM) perde la bussola al km 189 e si allontana dalla pista giusta di circa un chilometro. Accortosi dell'erroraccio, torna sulla retta via, ma perde preziosi minuti.
Alessandro Botturi tiene bene il suo passo di gara grazie a una navigazione impeccabile e si posiziona intorno all'undicesima posizione provvisoria, a 8 minuti da Rodrigues che ancora conduce la classifica.
Il finale di tappa presenta una sfida a tre: Helder Rodrigues (Honda) è al comando della gara, incalzato dalle rimonte di Toby Price (KTM) e Paulo Gonçalves (Honda) che oggi guadagna 3 minuti abbondanti sul compagno Barreda, che resta saldamente al comando della generale.
Dopo 242 km Helder Rodrigues guida ancora la gara davanti a Toby Price e Paulo Gonçalves. Jeremias Israel Esquerre guida veloce e in sicurezza ed è in quarta posizione. Joan Barreda e Marc Coma continuano a marcarsi a uomo e si stanno avviciando ai piloti in testa.
Marc Guasch, che viaggia a metà classifica, è fermo con la moto rotta e rischia di non poter ripartire.
Helder Rodrigues (Honda) vince la sesta tappa con un vantaggio di 1 minuto e 10 secondi su Toby Price (KTM). Terza l'altra Honda di Paulo Goncalves. Joan Barreda (Honda) è sesto, ma mantiene salda la leadership su Marc Coma (KTM), oggi ottavo a 9 minuti dal vincitore. Alessandro Botturi (Yamaha) è in 12esima posizione, primo degli italiani.
La classifica della tappa moto:
Pos Name Make Time Variation Penalty
1 005 - HELDER RODRIGUES(PRT) HONDA CRF450RALLY 3h40m10s +00:00:00 --:--:--
2 026 - TOBY PRICE(AUS) KTM 450 RALLY REPLICA 3h41m20s +00:01:10 --:--:--
3 007 - PAULO GONCALVES(PRT) HONDA CRF450RALLY 3h41m52s +00:01:42 --:--:--
4 031 - PABLO QUINTANILLA(CHL) KTM 450 RALLY REPLICA 3h46m21s +00:06:11 --:--:--
5 018 - STEFAN SVITKO(SVK) KTM 450 RALLY REPLICA 3h46m52s +00:06:42 --:--:--
6 002 - JOAN BARREDA BORT(ESP) HONDA CRF450RALLY 3h47m30s +00:07:20 --:--:--
7 012 - JEREMIAS ISRAEL ESQUERRE(CHL) HONDA CRF450RALLY 3h49m08s +00:08:58 --:--:--
8 001 - MARC COMA(ESP) KTM 450 RALLY REPLICA 3h49m24s +00:09:14 --:--:--
9 011 - RUBEN FARIA(PRT) KTM 450 RALLY REPLICA 3h49m44s +00:09:34 --:--:--
10 021 - IVAN JAKES(SVK) KTM 450 RALLY REPLICA 3h54m09s +00:13:59 --:--:--
11 060 - PATRICIO CABRERA(CHL) KAWASAKI KXF 450 3h54m14s +00:14:04 --:--:--
12 019 - ALESSANDRO BOTTURI(ITA) YAMAHA 450 YZF RALLY 3h55m13s +00:15:03 --:--:--
13 014 - ALAIN DUCLOS(FRA) SHERCO TVS RTR 450 3h56m14s +00:16:04 --:--:--
La classifica generale moto:
Pos Name Make Time Variation Penalty
1 002 - JOAN BARREDA BORT(ESP) HONDA CRF450RALLY 21h38m35s +00:00:00 --:--:--
2 001 - MARC COMA(ESP) KTM 450 RALLY REPLICA 21h51m02s +00:12:27 --:--:--
3 007 - PAULO GONCALVES(PRT) HONDA CRF450RALLY 21h55m47s +00:17:12 --:--:--
4 031 - PABLO QUINTANILLA(CHL) KTM 450 RALLY REPLICA 22h08m32s +00:29:57 --:--:--
5 026 - TOBY PRICE(AUS) KTM 450 RALLY REPLICA 22h12m19s +00:33:44 --:--:--
6 005 - HELDER RODRIGUES(PRT) HONDA CRF450RALLY 22h14m39s +00:36:04 --:--:--
7 011 - RUBEN FARIA(PRT) KTM 450 RALLY REPLICA 22h19m02s +00:40:27 --:--:--
8 018 - STEFAN SVITKO(SVK) KTM 450 RALLY REPLICA 22h20m02s +00:41:27 --:--:--
9 014 - ALAIN DUCLOS(FRA) SHERCO TVS RTR 450 22h31m31s +00:52:56 --:--:--
10 012 - JEREMIAS ISRAEL ESQUERRE(CHL) HONDA CRF450RALLY 22h39m23s +01:00:48 --:--:--
11 009 - DAVID CASTEU(FRA) KTM 450 RALLY 22h53m27s +01:14:52 --:--:--
12 019 - ALESSANDRO BOTTURI(ITA) YAMAHA 450 YZF RALLY 22h57m53s +01:19:18 --:--:--
13 021 - IVAN JAKES(SVK) KTM 450 RALLY REPLICA 22h58m32s +01:19:57 --:--:--
14 020 - RIAAN VAN NIEKERK(ZAF) KTM 450 RALLY REPLICA 22h58m48s +01:20:13 --:--:--
15 029 - LAIA SANZ PLA-GIRIBERT(ESP) HONDA CRF 450 RALLY 23h01m44s +01:23:09 --:--:--
16 017 - MICHAEL METGE(FRA) YAMAHA WR450F 23h05m06s +01:26:31 +00:04:00
17 016 - DANIEL GOUET(CHL) HONDA CRF450RALLY 23h32m23s +01:53:48 --:--:--
18 060 - PATRICIO CABRERA(CHL) KAWASAKI KXF 450 24h52m22s +03:13:47 +01:00:00
19 022 - JAVIER PIZZOLITO(ARG) HONDA CRF 450 RALLY 26h42m26s +05:03:51 +00:05:00
FONTE: MOTO.ITDakar 2015, Tappa 6. Sosta a Iquique. La Dakar delle “meraviglie” sperimenta la doppia giornata di riposo, con le moto che si fermano mentre le auto partono per la tappa marathon in Bolivia. Una formula complessa.
Iquique, 10 Gennaio 2015. Iquique, la mèta più a Nord della Dakar 2015. E anche la più agognata dalla carovana decimata, che potrà finalmente riposare per un giorno e riorganizzare l’assalto. Prima toccherà ai motociclisti, mentre le auto vanno in Bolivia per affrontare la tappa Marathon, e quindi agli equipaggi delle quattro ruote al rientro a Iquique. Il capolinea della Dakar è al Nord del Cile, affacciato sul Pacifico e alle porte della città nota anche per la più bassa piovosità planetaria. Al “cambio di sentido” si arriva con le vittorie di Helder Rodrigues e di Al-Attyia. Il portoghese ha senz’altro beneficiato della giornata di tregua del duello tra Barreda e Coma, che hanno passeggiato a braccetto per gran parte della tappa. Il fortissimo Pilota del Qatar ha vinto la sua terza tappa, su sei disputate, ma soprattutto “regolato” l’euforia del Campione del Mondo Vladimir Vasilyev che, dopo aver vinta la tappa precedente, ha pagato con gli interessi l’irriverenza al “Principe” distruggendo metà della macchina e sparendo dalle parti alte della generale. Al-Attyia può ben dire, ormai, di aver dato una lezioni a tutti tranne che a Giniel Devilliers, l’unico Pilota che ancora gli regge in qualche modo il passo.
La rivelazione: Toby Price
Con i Campioni “a toda velocidad” non c’è spazio per nessuno, ma in condizini come quelle di oggi Toby Price può sfiorare il colpaccio, e Pablo Quintanilla mandare in delirio i suoi connazionali dominando la prima parte della Speciale partita da Antofagasta.
Il bivacco è ai piedi di un muro di dune, un “classico” campo della Dakar sudamericana. Non è diverso dagli altri, un quadrato di terra spianata e organizzata, circondata di rete e filo di ferro e senza un filo d’erba o un albero per un’ombra simbolica. Ufficiali e ricchi andranno per due giorni in Albergo (le strutture ricettive della pur grande e organizzata città sono state saturate), privati e sfigati cuoceranno al sole respirando sabbia e polvere. La Dakar che vede sparire i più puri ormai non più in grado di sostenere certi costi, rinnegando se stessa.
Auto e moto a ruoli invertiti
La novità è che per un giorno i motociclisti non parteciperanno alla cerimonia di accensione dei motori, lasciando che siano i colleghi automobilisti a occupare l’intera scena sportiva. Ma quando le auto torneranno dalla Bolivia le parti saranno invertite.
A chi fa bene la giornata di riposo? Più o meno a tutti dopo una settimana di gara, ma a qualcuno forse più che ad altri.
A Marc Coma farà bene, certamente. Per studiare con precisione, insieme alla Squadra ufficiale KTM, lo schema d’attacco per sbarazzarsi di Jaon Barreda. A Coma servirà anche sbarazzarsi della sensazione che questa Dakar sia partita, per lui, con il piede sbagliato, e non per colpa o demerito suoi, ma per pura, o colposa sfortuna. Durante la seconda tappa, la mousse della sua ruota posteriore è andata in fusione, e un altro Pilota che non avesse l’esperienza di Marc sarebbe arrivato sul cerchio. Nella tappa di Iquique, invece, gli è andata peggio quando, trecento metri dal via della PS, Marc si è avventato contro un ostacolo segnalato dal road book con gli esclamativi di “pericolo 1”. Quando si è accorto dell’errore del road book era troppo tardi, ha frenato con tutte le energie ma la moto è scivolata dentro una buca. Una volta ripartito, e resosi conto che non poteva ottenere di più che una manciata di rischi, Coma ha allentato la pressione, lasciato che Barreda lo raggiungesse e chiuso il discorso tattico. Nessuno dei due Piloti ha quindi deciso di prendere l’iniziativa, la media si è abbassata e Helder Rodrigues, finalmente in giornata senza guai, ha vinto e riportato il sorriso sulla sua faccia triste.
La giornata di riposo farà bene a Alessandro Botturi per guarire almeno un po’ le vesciche che gli sono venute alle mani per controllare la nuova Yamaha WR450 Rally, troppo scorbutica e non ancora a punto su questi tipi di terreno, e farà bene ai tecnici del Team ufficiale Yamaha che cercheranno in tutti i modi di portare l’assetto al livello dell’incredibile motore.
Viladoms e Faria, la giornata di riposo è l’occasione di ripensare agli errori madornali, soprattutto Viladoms che ha anche saltato un timbro a un controllo di passaggio, e rimettersi in coda diligentemente. Senza più velleità di successo, i due Piloti iberici saranno anche più disponibili ad accettare le condizioni di Marc.
Bene per Matthias Walkner, che avrà l’occasione di “succhiare” un poco di buona esperienza da Heinz Kinigadner, venuto in Cile apposta insieme al figlio Hannes. E naturalmente la giornata di riposo farà bene a Joan Barreda per sedimentare la più bella settimana di Dakar da quando vi partecipa.
Se c’è, invece, una categoria di “dakariani” cui la giornata di riposo non porterà alcun cambiamento, bene, allora è quella dei tecnici e dei meccanici, che non riposeranno affatto. Per lo “squadrone” di sostegni alla Dakar la sola differenza rispetto alla giornata “standard” è quella di non dover aggiungere al lavoro il peso del trasferimento giornaliero. Se poi, una volta che le moto sono sotto il telone al riparo dell’umidità, avanza qualche ora, tanto meglio.
10/01/2015
Piero Batini