FONTE: MOTOCLUB TINGAVERTPremessa: quando si parla di modificare la rapportatura della moto, si intende il cambio dei rapporti della trasmissione finale, ossia quella che collega l'albero di uscita del motore alla ruota posteriore. Attenzione a non confonderla né con la catena di distribuzione (che invece si trova all'interno del motore) né con la trasmissione vera e propria della moto, cioè il cambio.
Perché modificare il numero di denti del pignone o della corona? Nella maggior parte dei casi si modifica la trasmissione sulle moto con marce lunghe e con motori poco briosi a giri bassi. Mi baserò su questo caso in questo articolo, ma è ovvio che valgono le stesse cose anche per chi decide di allungare i rapporti.
Chiariamo subito una cosa: accorciare i rapporti non vuol dire “abbassare la coppia del motore” o cose simili. La verità è che si modifica il rapporto tra la velocità di rotazione del motore e quella della ruota posteriore. Per capire meglio: a pari velocità, si avranno più giri motore (esempio: ai 90 km/h invece di essere a 4500 giri/min la moto sarà a 4800 giri/min).
Cosa implica modificare i rapporti? Parlando sempre di accorciarli (caso più frequente), generalmente si ha un aumento dei consumi, e (non su tutte le moto) un’alterazione dell’indicazione del tachimetro/contakilometri. Su questo argomento occorre un approfondimento successivo.
È meglio cambiare pignone o corona? Se ne è discusso spesso sul forum. In generale possiamo dire che sia l’uno che l’altro hanno svantaggi e vantaggi. Il consiglio in ogni caso sarebbe quello di non cambiare mai solo un componente della trasmissione. Questo perché una trasmissione con all’attivo già diversi kilometri presenta i denti e le maglie che si sono adattati gli uni alle altre. Inserendo un componente nuovo, che si deve adattare, si aumenta l’usura della trasmissione stessa, riducendone la vita, e spesso aumentando la rumorosità della catena.
Cambiare il pignone ha diversi vantaggi: è più facile da sostituire, dato che non va smontata la ruota posteriore. Costa meno: generalmente siamo sui 20 euro. In caso non ci si trovasse bene, lo si può risostituire velocemente. Non c’è bisogno di modificare la lunghezza della catena, quindi aggiungere o togliere delle maglie. Tuttavia, ha anche due svantaggi: la riduzione del numero di denti in presa aumenta leggermente l’usura della trasmissione, specie sul pignone stesso, dato che ci sono meno denti che si “sobbarcano” il lavoro, e quindi ogni singolo dente deve sostenere un carico superiore. Inoltre si riduce l’interasse pignone-ruota posteriore, cioè l’interasse della moto (anche se davvero di pochi mm) rendendola leggermente meno stabile sul veloce (ma in uso stradale non credo lo si possa avvertire). Inoltre, alcune moto hanno sul pignone originale degli anelli laterali in gomma che servono ad abbattere il rumore, che non sono presenti su pignoni con dentature modificate.
Cambiare la corona presenta invece tutto l’opposto: è più difficile da sostituire, dato che va smontata la ruota posteriore. Costa di più: spesso il doppio o più rispetto al pignone. Quasi sempre è necessario aumentare il numero di maglie. Però aumenta il numero di denti in presa, quindi il carico è meglio redistribuito, e quindi riduce l’usura della trasmissione. Non è detto che modifichi l’interasse della moto, se il numero di maglie è opportunamente dimensionato.
Come si calcola il rapporto dei denti e l’eventuale scarto del tachimetro? Il primo conto da fare, è il rapporto tra i denti, per capire a cosa corrisponde un dente di pignone rispetto alla corona. È molto semplice:
n°denti corona / n°denti pignone = rapporto denti
Esempio: pignone 16, corona 45 -> rapporto = 2,8125 -> un dente del pignone corrisponde a 2,8125 denti della corona
Ora c’è da capire di quanto stiamo accorciando i rapporti. Anche in questo caso è una semplice frazione, il cui risultato va confrontato con l’intero:
Pignone -> n° denti pignone nuovo / n° denti pignone vecchio
Corona -> n° denti corona vecchia / n° denti corona nuova
Esempio pignone: da 16 a 15 -> 15/16 = 0,9375 -> 1-0,9375=0,0625 -> 6,25%
Esempio corona: da 45 a 47 -> 45/47 = 0,957 -> 1-0,957=0,043 -> 4,3 %
Da questi calcoli si può ricavare facilmente anche lo scarto del tachimetro, dato che è la stessa percentuale che entra in gioco.
Perché il cambio della trasmissione finale influisce sul tachimetro e sul contachilometri? Su molte moto in commercio, il sensore del tachimetro è posizionato direttamente sull’albero del pignone, e quindi si basa su quello per calcolare la velocità. Tuttavia, se cambiamo ciò che c’è “a valle” di questo sensore, l’indicazione non sarà corretta. Alcune moto invece, come alcune da cross, hanno invece il sensore direttamente sul perno della ruota anteriore. In tal caso il tachimetro non viene alterato.
Nel caso dell’esempio del pignone si avrà uno scarto aggiuntivo del 6,25%, questo significa che se ad esempio sto viaggiando ai 100 km/h, in realtà l’indicazione reale del tachimetro dovrebbe essere 93,75 km/h perché devo togliere il 6,25%. Se pensate che non sia molto, provate a fare il conto a velocità più alta: invece di 240 dovrebbe indicare 224. Se poi aggiungiamo il 5% circa di scarto che ha già il tachimetro di suo, state viaggiando a 213 reali circa…
Si può rimediare a questa cosa? Sì, ma bisogna installare dei calibratori. Ce ne sono alcuni in commercio, con prezzi che si aggirano sui 100 euro più l’eventuale montaggio. Funzionano generalmente “filtrando” il segnale che va dal sensore sull’albero del pignone alla strumentazione.
Conclusioni: io consiglio di cambiare sempre tutta la trasmissione e di approfittare di questo per modificare eventualmente i rapporti. Tenere sempre pulita la trasmissione (ogni 500 km circa), usando petrolio bianco o prodotti appositi se avete catene con o-ring all’interno. Lubrificatela spesso e non trascuratela, dato che è una parte essenziale della moto. Attenzione al fai-da-te su cose così delicate: ogni vite va serrata con chiave dinamometrica alla coppia corretta. Se invece cambiate tutta la trasmissione, e avete una catena con maglia di giunzione a ribadire, vi serve un attrezzo apposito, che bisogna saper usare, quindi consiglio in tal caso di farlo montare a chi lo fa di mestiere.