A Lima, dopo 14 giorni di gara, il francese batte Marc Coma e Helder Rodrigues.
Alessandro Botturi, ottavo, il migliore dei Piloti italiani. Lima, 15 gennaio 2012.
E finalmente è Lima, ultima tappa della Dakar, edizione 2012. L'atmosfera è quella della grande festa, ed anche la cortissima Prova Speciale è ormai, finalmente, soltanto una formalità prima dell'apoteosi sul Podio della Plaza de Armas, nel centro storico di Lima. 8.000 chilonetri in totale, e di questi oltre 4.000 di prove Speciali. 14 tappe, una giornata di riposo a Copiapo, una tappa annullata all'ingresso della corsa in Cile, tre grandi Paesi attraversati, oltre al Cile l'Argentina, che ha ospitato la partenza del Rally da Mar del Plata e, per la prima volta, il Perù con quattro tappe inedite e sontuose e l'arrivo della corsa nella sua Capitale. Questa è la Dakar 2012 nella sua sintesi geografica. La corsa, la maratona per definizione, l'evento motoristico e sportivo più duro del Mondo è stato, invece, una montagna di emozioni. Come sempre, più di altre volte. Gli ultimi 29 chilometri dell'ultima Prova Speciale non cambiano la fisionomia agonistica della corsa, ed è arrivato il momento di tirare un profondo sospiro di sollievo e di incominciare a crederci, per i cento Piloti "sopravissuti" alla durezza della corsa, di essere consapevoli di essere riusciti nell'impresa. Una di quelle che segnano la carriera sportiva di un atleta, non solo perchè è un paragrafo importante del suo curriuculum agonistico. Disputare, e finire una Dakar è un'esperienza di vita. L'ultimo "strappo" cronometrato non dice nulla di nuovo, è una liberazione. E nonostante esista una tradizione di paura scaramantica nei confronti dell'ultima Prova, i Piloti non si risparmiano, scaricando l'adrenalina residua sulla pista dell'epilogo. Il migior tempo lo "stacca" Pal Anders Ullevalseter (la prima Speciale, in Argentina, due settimane fa, la vinse, passato remoto, Francisco Lopez), Marc Coma è immediatamente alle spalle del norvegese, e terzo è il sorprendente slovacco Stefan Svirko. Cyril Despres se l'è presa un po' più comoda, solo il decimo tempo finale, distratto dall'evento che va pian piano mettendosi a fuoco, e di cui è egli stesso il protagonista....