BATTESIMO DI STEFANO 14 03 09
Graaande Stefano!
Benvenuto tra noi
Ne parlavamo da settimane della prima uscita, forse ho fatto anche troppe chiacchiere, dato che a volte mi lascio prendere dall'entusiasmo, in ogni caso credo che le sensazioni che ti dà l'enduro non riesci a immaginartele finché non le vivi veramente e tu mi dai un'ulteriore conferma di ciò!
Sabato pomeriggio, quando io, Piero e Marco abbiamo raggiunto Stefano e Maurizio al campo da cross di Cruxi Lilliu la giornata era splendida, da primavera inoltrata! Siamo scesi dalle moto e mentre il Maestro e l'alunno cominciavano a prepararsi noi scambiavamo qualche battuta più o meno salace sui nostri stili di guida e le moto, giusto per smorzare un pò la tensione che traspariva dall'espressione di Stefano...
Quando a vestizione conclusa ho visto salire il neoendurista sul K525 sinceramente ho avuto non pochi dubbi sulle possibilità di riuscita della prova: la moto era molto alta per lui e da quanto mi aveva detto erano molti anni che non montava su una 2 ruote; Maurizio mi aveva anticipato che aveva a disposizione solo quella e una YZ 125 a 2T con avviamento a pedale, pertanto la scelta era ricaduta sulla prima, meno nervosa, più pratica ma con tanti cavalli pronti a... imbizzarrirsi al primo errore nel girare la manetta!
Va da sé che il nostro amico si arrampica sul mezzo poggiando la gamba dx sulla sella e, rendendosi conto che per inserire la marcia avrebbe dovuto cambiare appoggio, dimostra subito il suo senso pratico e con la mano Sx spinge la leva del cambio verso il basso! Maurizio parte e lui lo segue con qualche incertezza nel trovare l'equilibrio.
Dietro, noialtri ci accodiamo seguendo con attenzione i suoi movimenti, cercando allo stesso tempo di non disturbarlo, stando a una certa distanza da lui.
Facciamo percorsi a noi già noti e Maurizio, in sella a una yamaha 450, come sempre dimostra la sua maestria nel riuscire a tenere un'andatura lenta dove un campione di enduro, cross, rally come lui potrebbe volare e sparire alla nostra vista in pochi secondi (a volte mi chiedo come fa?). Superiamo tratti a volte pietrosi o con canali, curve e controcurve, salite e discese e Stefano và... qualche piccola incertezza ma poi sale, scende, piega la moto, si mette in piedi e và, risponde alle varie prove senza scomporsi più di tanto. Maurizio ovviamente si rende conto che l'allievo può fare di più e gli propone una prova un pò più impegnativa: attraversare un profondo avvallamento scendendo per un terreno scosceso per poi trovare un brevissimo tratto sabbioso e una risalita ripida con fondo ricoperto da un terriccio asciutto in mezzo a canaloni piuttosto profondi; sarà stato un percorso di neanche 100m ma la pendenza è abbastanza marcata, sopratutto nella salita.
Come da accordi io, Piero e Marco andiamo avanti e, superato l'ostacolo, mettiamo le moto in cavalletto nel sentiero che si imbocca all'uscita della salita e subito mi rendo conto che il punto critico è proprio al culmine della pendenza, infatti si deve cercare di passare in mezzo a 2 canali profondi per poter impostare la curva e immettersi nel sentiero.
Scendiamo tutti e tre a piedi e io mi posiziono un po più in basso, Marco e Piero aspettano su. Vediamo Maurizio che sull'altro lato della valle parla a Stefano, per dargli le istruzioni necessarie e a me torna in mente la prima volta che ho affrontato lo stesso percorso, con tutte le paure e le emozioni del momento. Come si dice: la vita è una ruota che gira...
E Stefano le ruote non le fa fermare, scende dosando i freni con prudenza, accelera senza strappi, sta in piedi sulle pedane mentre il 525 si arrampica borbottando in mezzo ai temuti canali fino alla fine della salita, ormai è lì. Imposta la curva e si ferma sulla parte sinistra appoggiando la moto che si era infilata nell'ultimo tratto del canale, adagiata sul fianco senza aver dato nessuna botta.
Nell'enduro non devi mai dare niente per scontato, questo ho imparato finora. E così i miei dubbi iniziali svanivano lasciando il posto all'immagine del nuovo amico endurista che gioisce con noi, faticando e soffrendo ma arrivando sempre indenne all'agognato traguardo: il divertimento!
Nel resto del percorso, tra sentieri scoscesi in mezzo agli arbusti e sterrati più scorrevoli, c'è stato solo un momento in cui si è dovuti intervenire per aiutare Stefano, per una banale caduta in una salita dal fondo roccioso solcato da diversi canali obliqui e ricoperto da un terriccio sottile piuttosto scivoloso. Niente di preoccupante, dopo il recupero abbiamo proseguito spediti fino alla meta: il chiosco al km 22 della SS 125, dove abbiamo brindato alla brillante prestazione del neoendurista! Il giro si è poi concluso al campo da cross dove il furgone aspettava Stefano e Maurizio che caricavano le moto e si cambiavano mentre noi 3 sfogavamo la nostra turpe voglia... di mulattiere spostandoci oltre la Statale e inoltrandoci per vari chilometri sulle colline e poi riscendere dal lato opposto, lungo la strada per la Tomba dei Giganti e raggiungerli di nuovo al campo per i saluti di rito.
Che dire del pomeriggio:
un risultato eccellente per Stefano;
un bel giro per ambienti e paesaggi di cui abbiamo potuto godere ad andatura di passeggiata;
una conclusione in allegria con tutto il gruppo che festeggia il nuovo arrivato, che ci auguriamo si unisca a noi (ma questo dovrà dirlo lui, se avrà piacere);
Unico rammarico: non aver scattato nessuna foto nonostante avessi la fotocamera appresso, forse perché eravamo troppo concentrati a seguire con attenzione un giro piuttosto impegnativo per un neofita, chissà … magari sarà per la prossima, che dici Freedom, per goderci ancora quella sensazione di libertà che ci dà l'enduro?
Ciao, Mike