Anche questa uscita, come la maggior parte di quelle fatte finora, ci ha sorpreso.
Il meteo non era molto incoraggiante, ma quando ho provato ad accennare a Marco che avremmo potuto trovare condizioni avverse, mi sono scontrato con un muro! ;
Dopo 3 settimane di inattività enduristica, si cominciavano a vedere in lui evidenti sintomi di astinenza da mulattiera ;
"ma non ti starai scoraggiando per qualche nuvoletta!" è stata la risposta
Ok, ho messo da parte la mia insofferenza per il maltempo che per tutto l'inverno ci ha angosciato e ho deciso che sarei uscito, anche a costo di passare la giornata sotto la pioggia e in mezzo al fango! Del resto anch'io non uscivo da 2 settimane e avevo voglia di muovermi.
Perciò al solito appuntamento, io, Piero e Marco partiamo, ma questa volta fissando la prima tappa a Flumini di Quartu, località in cui Piero ci indica una piccola macelleria di sua conoscenza, dato che, a differenza delle altre uscite, avevamo deciso di prepararci noi qualcosa da mangiare alla fine del giro, invece di rivolgerci ai soliti chioschetti o ristorantini che conosciamo nella zona.
Ci approvvigioniamo di tutto il necessario, tra carne, pane e ovviamente vino e depositiamo il tutto al terreno di Piero, dove c'è una casettina con barbecue adatto allo scopo e partiamo alla volta di Cruxi Lilliu a cercare le mulattiere che già conosciamo, con cui abbiamo qualche conto in sospeso... ;
Marco fa strada e, come ci aspettavamo io e Piero si va a infilare in un percorso che porta al posto da noi battezzato come "la mulattiera bastarda"... sapevamo più o meno cosa ci aspettava e ci siamo avviati spediti verso la ripida salita cercano di non infilarci nei profondi canali longitudinali che l'acqua ha scavato.
Alla prima fermata rivolgo l'inutile domanda a Marco: "ti ricordi dove porta questa, o no?" la sua risposta è stata un sorriso che illuminava il viso, con gli angoli della bocca che quasi fuoriuscivano dal casco...
Ok, che ore sono? le 11. Se vogliamo mangiare alle 13 ne abbiamo di tempo per soffrire!
Ci arrampichiamo cercando di ricordare i punti migliori per non finire dentro ai canali o sui mucchi di pietre, evitando i massi, cercando di affrontare ogni curva in modo da non incastrarci tra canaloni e pietre.
Dopo una bella faticata e in un tempo molto inferiore alla volta precedente, riusciamo ad avere la meglio della mula e arriviamo in cima meno stanchi e più contenti.
A questo punto vado avanti io per ritrovare un percorso già fatto che ci avrebbe riportato giù, verso la nostra base. E girando un pò ci ritroviamo su un bel sentiero in discesa già percorso altre volte, che abbiamo imboccato spediti, divertendoci tra varie pendenze, curve e tornanti, tratti pietrosi o sabbiosi e anche pozze d'acqua fangose, insomma, uno spasso senza tanti rischi!
Ci ritroviamo sulla SS125 e rientriamo in fretta alla base, dove Piero accende un fuoco con legna ottima, e poco dopo mettiamo sulla brace i 2 chili di bistecche prese prima e la cottura passa sorseggiando Birra Ichnusa (la passione di Piero).
Tolta la carne mi cimento io con crostini di pane con olio d'oliva e sale sulla brace mentre attacchiamo le bisteccone succose. Apriamo anche la Monica di Sardegna, accontentandoci in mancanza del Cannonau, dopo aver assaggiato il vino di proprietà locale e il pranzo passa tra battute e risate con grande allegria.
Dopo abbondante caffé ci rimettiamo in moto (e sulle moto) e facciamo una puntata al campo di Simbirizzi, passando prima per dei bellissimi salitoni sull'erba che facciamo su e giù più volte e poi un paio di giri del campo grande, ottimi per fare allenamento.
La giornata è trascorsa quasi tutta con un tempo ottimo, temperature gradevoli e in gran parte è uscito il sole, che ci ha accompagnato nel divertimento di una domenica di enduro, bistecche e ottima compagnia.
Alla prox ragazzi!
Mike
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