ghelgo
Utente non iscritto
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« Risposta #1 inserita:: 08 Gennaio 2009, 12:47:45 » |
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E’ stata annullata la 5a tappa della Dakar 2009 in programma da Neuquen a San Rafael, mentre la 6a frazione, da San Rafael a Mendoza, è stata ridotta. Dopo la morte di Pascal Terry, gli organizzatori non hanno voluto correre altri rischi annullando la tappa a causa di un forte temporale abbattutosi lungo il percorso.
La partenza della sesta tappa di oggi è stata posticipato di un’ora e la speciale in programma passa dai 395 km inizialmente programmati a 201 km. Compresi i trasferimenti, i piloti dovranno percorrere comunque oltre 600 km.
E’ stata eseguita l’autopsia sul cadavere di Pascal Terry, il motociclista francese di 49 anni trovato morto ieri a circa 190 Km a sud di Santa Rosa in una zona isolata. Il referto dell’autopsia parla di edema polmonare, che avrebbe causato un arresto cardiaco. “Ci sono cose - ha dichiarato il direttore di corsa, Etienne Lavigne - che non riusciamo a spiegarci”. Il cadavere del francese, che era accanto alle sue scorte di acqua e cibo, non presentava nessun tipo di trauma o disidratazione secondo le stime dei medici legali. Da segnalare l’anomala presenza di liquido nei polmoni. Terry sarebbe quindi morto nella notte tra domenica e lunedì scorsi.
Terry poteva essere salvato. Già domenica il pilota francese aveva segnalato di aver finito il carburante, ma poi aveva proseguito grazie all’aiuto di un altro concorrente. Nessuno lo ha cercato prima di lunedì però, anche perchè secondo l’agenzia francese Afp sarebbe stato confuso con un altro concorrente.
senza parole.......
.....e ancora Ci sono tragedie che a volte potrebbero essere evitate. La morte di Pascal Terry alla Dakar è una di queste.
Dopo aver ritrovato il corpo del pilota senza vita, la Polizia ne ha disposto l'autopsia, che ha scoperto la causa della morte: Terry ha avuto un edema polmonare, che ha causato un blocco cardiorespitatorio e il conseguente decesso. Il corpo, inoltre, non presentava segni di traumi, né di disidratazione.
Resta da chiarire, dunque, il motivo per cui un uomo, in difficoltà anche se non in immediato pericolo di vita, abbia dovuto pagare il prezzo più alto in questa corsa così pericolosa.
Risulta infatti che il 49enne francese nella giornata di domenica avesse già avvisato l'organizzazione di essere senza benzina e che fosse poi riuscito ad andare avanti per un ulteriore tratto grazie all'aiuto di un altro concorrente.
Le circostanze della morte del pilota restano comunque poco chiare: nel tardo pomeriggio di domenica l'organizzazione avrebbe notato, tramite la traccia GPS, che la moto di Pascal Terry non si muoveva, e avrebbe tentato di contattarlo telefonicamente ben due volte. Poco prima, però, nessuno si è accorto del fatto che il motociclista in difficoltà aveva azionato la boa d'emergenza (un dispositivo GPS collocato direttamente sulla persona e indipendente da quello sistemato sul veicolo). Da quanto risulta, la delegazione di controllo che viaggia insieme alla corsa si sarebbe accorta dell'allarme solo al mattino seguente e le ricerche sarebbero iniziate soltanto a partire da questo momento, ormai troppo tardi per qualsiasi soccorso.
Un ulteriore intoppo avrebbe ritardato le ricerche: per qualche tempo, infatti, secondo informazioni sbagliate, si credeva che il corridore avesse trovato ricovero presso il bivacco di Neuquén e che stesse bene. In realtà, era stato scambiato con un altro pilota.
La Polizia locale perciò ha voluto rendere noto che, se le autorità locali fossero state allertate per tempo, la ricerca sarebbe potuta essere più rapida, malgrado il luogo poco accessibile in cui la salma è stata ritrovata, e che quindi Terry si sarebbe potuto salvare.
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