Nessuno fiata? Forse sono tutti impegnati a mettere a punto le moto
Comunque, io sono uscito anche sabato scorso
se volete sapere com'è andata leggete qui
Sabato arrivo in anticipo all'appuntamento al bar sulla statale per Villasimius, previsto per
le ore 15,00 e trovo due motociclisti che non conoscevo con al
seguito Gas Gas 450 e Honda XR 250. Uno dei 2 mi fa: "sei del nostro gruppo? e io: "ho appuntamento qui per le 15,00, e voi?" ci presentiamo, uno è un esperto endurista del gruppo e l'altro è un amico di Cremona che, venuto qui per lavoro, ne approfittava per fare un giro in off con moto a noleggio.
Scambiamo 2 chiacchiere nell'attesa e nel mentre arrivano altri 4 con GG 300, K 640 LC4, K 525 e Suzuki DRZ 350, con uno di essi scopriamo di esserci già conosciuti in occasione di un meeting a cui abbiamo partecipato entrambi la settimana prima.
Dopo i convenevoli montiamo in sella e partiamo alla volta di una meta classica di questi giri: un piccolo edificio in muratura sulla collina, in mezzo alla vegetazione fitta.
Prima di partire, il pilota del GG 450 aveva rassicurato che avrebbe seguito l'anziano del gruppo che si era offerto per fare da apripista in quella che era stata definita una passeggiata....
Imbocco la sterrata che porta verso il cantiere della nuova strada per Villasimius per seguire anch'io, supero la zona battuta dai camion e, dopo aver percorso poche centinaia di metri, invece di trovarmi davanti la fila delle moto, la mia visuale è una pista in salita appena visibile a causa della
nuvola di polvere che si alza, sollevata dalle sgommate delle moto lanciate a velocità per me impensabili... il gruppo va veloce con il pilota del Gas Gas 450 che tira come un dannato e l'amico che segue a ruota, nonostante abbia una moto da prestazioni modeste e con gomme
quasi stradali.
Qualcuno si è dimenticato di dirmi che c'era una gara in corso??
Io proseguo alla mia andatura, conscio dei miei limiti, e cerco di ricordarmi la strada che avevo percorso 2 settimane prima per arrivare alla stessa destinazione e dopo un po' mi ritrovo davanti
il K 525 a terra, quasi di traverso alla stradina, col suo conduttore che si accinge a rialzarlo.
Mi fermo, scendo e gli vado incontro ma lui mi fa subito un cenno con la mano, dicendomi che sta bene e che può proseguire, mi avvicino e faccio qualche constatazione sullo stato del terreno quale possibile causa della caduta (inaspettatamente scivoloso perché molto secco, etc...) giusto per rendermi conto meglio della situazione, ma lui risponde in modo pacato e lucido, certo, un po' scocciato ma, dopo qualche controllo alla moto, mi dice che è tutto a posto, sale in sella e riparte. Quindi mi rimetto in moto anch'io. Arrivo alla meta, dove gli altri hanno già messo le moto all'ombra della vegetazione e chiacchierano rilassati. Il motociclista vittima dell'incidente accusa un dolore al piede pestato nella caduta e decide di rientrare, lamentando la mancanza dell'appoggio sull'arto, con conseguenti difficoltà di guida; noi non diamo troppo peso all'accaduto anzi, qualcuno ci scherza su anche per sdrammatizzare ma lui è deciso (giustamente, come capiremo dopo). Lo salutiamo e nel mentre arriva il fratello del pilota del GG 450 e, rilevato un ritardo di quasi
mezzora di altri due che aspettavamo, decidiamo comunque di ripartire, sicuri che ci avrebbero raggiunto all'appuntamento successivo.
Ci dirigiamo verso il Nuraghe e dopo un po' io e il motociclista che cortesemente sta dietro di me, troviamo a un bivio una parte del gruppo fermo e l'amico di Cremona che torna indietro e i
2 "piloti in gara" che essendo sempre avanti al gruppo hanno bruciato la deviazione per il Nuraghe . Durante questa sosta che dura circa una decina di minuti arriva uno dei 2 ritardatari a cui chiediamo che fine avesse fatto l'altro amico che era partito insieme a lui. Scopriamo che lui ci ha trovati perché aveva sbagliato strada e che l'altro con tutta probabilità era già arrivato al Nuraghe, non essendo incorso nello stesso errore del primo dei due.
Morale della favola, i piloti tornano indietro, si riuniscono al gruppo e arriviamo al Nuraghe che il ritardatario era già andato via. A questo punto decidiamo di tornare alla prima meta: io seguo i 2 che hanno il GG 300 e il K 640 su una tagliafuoco che avevo già percorso la volta precedente, poi
giunti a destinazione, i piloti decidono di intraprendere un altro
percorso e ci porgono i saluti con annesse sgommate e impennate... Il
resto del gruppo, composto da me e altri 4 invece punta a un'altra meta ancora più interessante..
Qui il percorso nel sottobosco è per me molto gradevole, l'immersione
nel verde, gli odori, la gimkana per evitare rami e piante; a un
certo punto troviamo dei tratti insidiosi con dei gradini abbastanza
impegnativi da superare ma, in un modo o nell'altro, riesco a tirare
fuori me e la moto (o forse è lei che tira fuori me...), in diverse
occasioni con l'aiuto sopratutto di alcuni del gruppo che mi prestano attenzione. Comunque a
un certo punto arriviamo in una zona all'ombra ai bordi di un torrente, dove ci fermiamo per riposarci un po' e fare 2 chiacchiere.
Dopo una mezzora decidiamo di rientrare, si erano fatte le 18,30, e
riprendiamo la strada all'inverso.
Il finale è come da copione: rientro al bar, birra, patatine, chiacchiere e risate
in buona compagnia.
Bellissimo giro, a parte la caduta dell'amico che, si è saputo in seguito, purtroppo ha riportato la frattura del perone. Un evento sfortunato che sappiamo bene, può succedere in questa disciplina, come in tanti altri sport. Ma del resto tutti i giorni corriamo dei rischi, anche solo muovendoci sulle strade cittadine, per una bella giornata di enduro credo valga la pena di mettere in conto anche questi... cercando ovviamente di limitarli in ogni modo possibile!
Saluti a tutti da Mike
[Spazio Eccessivo]