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Autore Discussione: DAY 4 DA CHILECITO A COPIAPO [MOTO 909 KM] 7 GENNAIO 2015  (Letto 3690 volte)
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« inserita:: 08 Gennaio 2015, 10:39:08 »

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« Risposta #1 inserita:: 08 Gennaio 2015, 11:55:53 »

FONTE: MOTO.IT

Chilecito – Copiapo. Il 7 gennaio inizia la quarta tappa della Dakar 2015, lunga ben 909 km e contraddistinta da una  difficile prova speciale di 315 km. I piloti delle auto, delle moto e dei camion devono attraversare il leggendario deserto dell’Atacama per raggiungere le Ande.

Giornata davvero impegnativa a livello fisico per tutti, a partire dai motociclisti che dovranno mettersi in movimento alle 4 e 30 del mattino. Il trasferimento misura 594 km e porta i concorrenti verso le Ande nel cuore della notte; si passa poi da Fiambalà che in passato ha già ospitato la corsa sudamericana.

Dopo 400 km la tappa vira verso ovest e porta i piloti in alta quota, dove ad attenderli ci sarà il freddo secco del Paso San Francisco, al confine col Cile, all’incredibile altitudine di 4.800 metri che divora il fiato degli uomini ma anche i cavalli dei motori.
Finito il trasferimento si entra nel cuore della prova speciale di oltre 300 km: piste dure, velocissime che superano i 3.000 metri di altitudine. Negli ultimi 100 km si affronta invece il deserto, con le incredibili dune del deserto dell’Atacama.
Le dune sono affrontate in pieno giorno dai piloti di testa, le condizioni si preannunciano sicuramente difficili. Si passa infatti dalle pietre e dal freddo della prima parte della prova speciale, che metteranno a dura prova anche le gomme e la resistenza dei piloti di auto e moto, alla sabbia e al caldo infernale del deserto.
Verso mezzogiorno i mezzi hanno quasi concluso il lungo trasferimento e si dirigono in Cile verso la lunga special di 315 km. I camion affronteranno una prova più corta, di 174 km.

Ultime notizie: chi non parte
Paweł Stasiaczek è l'unico, dei 139 motociclisti in gara, a non prendere il via della quarta tappa al mattino. Anche sei auto sono rimaste ferme al bivacco, mentre altre due sono state riammesse in gara. Dave Ingels ha ritirato il suo camion dalla gara.

Ancora in gara diversi italiani.
Il migliore è sempre Alessandro Botturi, ma ben figura anche Paolo Ceci, la cui posizione va ricercata alle spalle del boliviano Salvatierra di cui l’italiano è tutore.
Sono fuori Carlo Seminara, Cesare Zacchetti e Paolo Sabbatucci, mentre i fratelli Brioschi, Matteo Casuccio, Diocleziano Toia, Francesco Catanese continuano l’avventura, così come Camelia Liparoti nei quad.


Le moto: all’inseguimento di Barreda (Honda), che vince ancora

Joan Barreda è leader della classifica provvisoria delle moto, ma non può dormire sonni tranquilli. Gli altri motocicli l’hanno messo nel mirino, a partire dal sempre più forte Paulo Gonçalves e dalla sorpresa della terza tappa, Matthias Walkner. Anche Marc Coma deve dare il massimo per colmare i 10 minuti di ritardo che ha accumulato. Marc è il primo pilota a terminare il trasferimento e a prepararsi per la speciale.

Tra le moto segnaliamo l’avventura nell’avventura di Miguel Puertas, 83esimo a 5 ore dal leader Joan Barreda. Miguel corre la sua 11esima Dakar con l’obiettivo di raggiungere i 100.000 km percorsi durante il rally più duro al mondo: traguardo davvero incredibile per un pilota privato.
Una nota di colore e di allegria arriva invece da Jorge Lacunza che ha soli 18 anni ed è il più giovane pilota in gara: copre la 63esima posizione nella generale.

Toby Price commette uno sbaglio nell'interpretare le note nella speciale che gli farà perdere complessivamente circa 20 minuti. E' il primo errore grave da parte dell'australiano. Marc Coma parte all'attacco e nei primi chilometri supera anche Matthias Walkner. Lo spagnolo recupera poco però su Joan Barreda e sulla sua Honda, grandi protagonisti di queste prime tappe. Barreda fa registrare i migliori tempi parziali nei primi passaggi crono, seguito a ruota da Coma. Sam Sunderland e Ivan Jakeš si sono dovuti fermare alle ore 18 (italiane) nello stesso punto per motivi non ancora resi noti.

A metà tappa Barreda, Coma e Walkner sono seguiti da Ruben Faria e Alain Duclos. Più attardato l'italiano Botturi, che è però autore di una buona rimonta che lo vede intorno alla decima posizione quando siamo a metà speciale (partiva quindicesimo in questa tappa).
 Ivan Jakeš rientra in gara, mentre  Sam Sunderland è ancora attardato al km 67. In questa lunga tappa Matthias Walkner accusa il ritardo da sia da Coma che da Barreda, che riescono a distaccarlo di circa 5 minuti.

Paulo Gonçalves, partito secondo oggi, accusa un ritardo piuttosto pesante che potrebbe costargli diverse posizioni nella classifica generale. Sul fronte opposto sta conducendo una tappa magistrale il pilota cileno (corre quindi in casa) Pablo Quintanilla, che passa addirittura quarto a metà crono. Walkner al wp numero 5 viene superato da Duclos e Faria. Sul finire della prova speciale accusa un ulteriore ritardo dovuto a un errore di guida, che lo fa scendere in 17esima posizione.

Joan Barreda (Honda) si aggiudica la quarta tappa con un vantaggio vicino ai due minuti su Marc Coma (KTM). Terzo termina il sorprendente Pablo Quintanilla (KTM) a 4 minuti dal vincitore. Quarto Jordi Viladoms che precede Ruben Faria (entrambi su KTM). Fantastica prestazione per Alessandro Botturi (Yamaha) che si avvia a chiudere la tappa all'undicesimo posto, preceduto dall'altro pilota Yamaha, Metge. Nella top ten entra anche la bravissima Laia Sanz (ottava), mentre Matthias Walkner precipita in ventunesima  posizione. Tra gli italiani segnaliamo Paolo Ceci in ventunesima posizione e Marco Brioschi, 53esimo. Nella classifica generale della Dakar ora Barreda ha un vantaggio di 12 minuti e 49 secondi su Coma.
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